Ecco due testimonianze, la prima e più corposa dal Messaggero.it, il quale, in verità, è quello che ha dato più spazio alla cosa, anche se con un piccolo trafiletto al 20° posto, molto dopo la notizia (5° posto) che Emilio Fede, il falso giornalista più imbecille e mezzano della Via Lattea, è stato defenestrato da RETE4. La seconda testimonianza è dell’Unità.it.
Bene! cominciamo con l’esaustiva lettura del Messaggero.it.
«Non tornano le preferenze e comunque in cima alle preoccupazioni dei nuovi estensori della legge elettorale c’è quella – assai sentita dai cittadini – di garantire il rapporto dei deputati con il territorio, cosa che mancava nel criticatissimo Porcellum, il sistema in cui il parlamentare in molti casi è paracadutato sul territorio senza avere legami politici reali con quella zona. Metà dei deputati saranno eletti in collegi maggioritari uninominali, come avviene in Germania; l’altra metà, secondo il modello spagnolo, saranno eletti con il proporzionale in collegi piccoli che ricalcano più o meno le Province … e con liste di candidati bloccati molto corte, che possono essere il modo per avvicinare elettore ed eletto.»
Primarie addio?! Chi indica le liste “tra le quali” al Popolo ignorante e gobbo sarà concesso scegliere?! Ciò non è dato sapere, i tecnicismi della Politica sono peggiori di quelli dell’Agenzia delle Entrate sul calcolo della Cedolare secca.
«La soglia di sbarramento elettorale sarà più del 4 che del 5, il che significa piuttosto alta, ma è previsto un “diritto di tribuna” per dare la possibilità anche ai piccoli partiti di essere rappresentati in Parlamento. La nuova legge serve a fare sparire le coalizioni-brancaleone, ovvero le grandi alleanze eterogenee, utili a vincere le elezioni ma difficilmente capaci poi di governare. Sparisce insomma l’obbligo di coalizione, che si è rivelato come una delle maggiori criticità del sistema a suo tempo escogitato da Calderoli e da lui stesso definito “porcata”. L’attuale premio di maggioranza è cancellato e sostituito con un mini-premio di 36 seggi da attribuire al partito che riceve più voti. C’è anche la possibilità di un bonus per il secondo classificato.»
Oh signur, è vero, 4-5% è incredibilmente alto! io avrei messo al massimo lo 0,05%! come garantire altrimenti una Democrazia pluralista, cosa assai più importante dell’Amministrazione efficiente di una Nazione?! Pensate che questa cosa è così importante che per essa recentemente perfino Marco Travaglio è arrivato a preoccuparsi seriamente, mosso a tale imprudente dubbio da certi atteggiamenti sospetti di Giorgio Napolitano, che, nella attuale situazione italiana, s’è lasciato andare a qualche raccomandazione un po’ più marcata del solito.
Oh, però c’è questo “Diritto di Tribuna“ che salva capra e cavoli (e.g.: nell’Assemblea Regionale Siciliana, ARS, alcuni gruppi minoritari, in forza del succitato “Diritto di Tribuna“, “potranno partecipare in maniera costante, negli spazi riservati al pubblico, alle sedute dell’ARS, avranno priorita’ nell’uso della sala stampa, della Sala Rossa e della Sala Gialla del Palazzo dei Normanni per iniziative istituzionali, disporranno anche di uno spazio nella rivista “Cronache Parlamentari Siciliane” e di un’informazione costante sui lavori delle Commissioni e dell’Aula con la possibilita’ di essere ascoltati in audizione”; NdR). Salverà anche qualche spesa inutile alla Repubblica oppure no?!
Premio di Maggioranza?! Evviva! suggerisco inoltre che per ogni gettone di presenza sia distribuito un bollino e che ogni 100 bollini il Partito corrispondente abbia diritto a 1 seggio in più nella successiva Legislatura! Voglio dire: se lo fa la CONAD, ma perché non può farlo il Parlamento italiano?!
«500 eletti a Montecitorio e (invece di 630) e 250 eletti a Palazzo Madama (invece di 315). Si tratta di una modifica inserita, come tutto il resto, nel generale riordino del sistema istituzionale, nel quale è previsto il superamento del bicameralismo perfetto che ha caratterizzato da sempre il Parlamento repubblicano. Quanto ai poteri del Premier, al capo del governo saranno assegnate nuove facoltà: per esempio quella di nominare e revocare i Ministri.»
Signori, ci siamo, prima picconata alle orge parlamentari: 195 parlamentari in meno (come se Alì Babà avesse licenziato 8 ladroni su 40 insomma). Rapporto di Rappresentatività ancora strepitosamente eccessivo (1/62.667 elettori) contro ad esempio quello degli USA, paese notevolmente economo .. almeno su questo (1/486.000 elettori), ma .. Popolo italiano .. sappi che se hanno impiegato 64 anni per tagliare 195 degli 800 esuberi parlamentari, se insisterai con costanza, forse nell’A.D. 2211 potrai dire d’esserteli tolti finalmente da’ coglioni. Oh, ma per il Premier nominare e/o revocare i Ministri non sarà un po’ troppa responsabilità?! mah! gli aumenteranno lo stipendio, magari riducendo quello del Presidente della Repubblica!
«L’età per esercitare il diritto di voto diventa, anche per il Senato, 18 anni. Scenderà a 21 l’età minima per essere eletti a Montecitorio. Anche l’attuale soglia per entrare al Senato sarà modificata: da 40 a 35 anni.»
L’importante era infatti stabilire l’età, non il quoziente d’intelligenza (IQ), il curriculum culturale e lo status penale. Ma la cosa di gran lunga più importante sarebbe questa:
«In assenza di accordi preventivi, la formazione del governo e il nome del Premier potranno diventare oggetto di una trattativa tra le forze politiche all’indomani dell’appuntamento elettorale.»
E LA SAGA DEL GRANDE INCIUCIO E’ BEN LONTANA DALL’ESSERE FINITA!
Passiamo ora all’Unità.it.
Occorre dire che l’Unità.it più che una stringatissima descrizione grafica non ha fornito, mentre s’è sprecato sui pareri dei politicanti, pareri che, detto proprio con molta nonchalance, i predetti possono anche ficcarseli nel culo, visto che dovremmo fare con loro quello che è stato fatto con Emilio Fede; e su quello di Marco Tarquinio (L’Avvenire), il quale deve aver fatto qualcosa di Komunista per guadagnarsi ‘sta pubblicità gratuita e acritica, visto che lui sul suo giornale c’ha fatto un intero editoriale pubblico. Vediamo lo stralcio:
«Diversa la reazione di Avvenire, che saluta con favore l’intesa: “Comincia finalmente a organizzarsi anche il cantiere di quelle riforme (istituzionali ed elettorali) del “fare politica” che non abbiamo mai smesso di auspicare e che gli italiani, sempre più delusi e tentati dalla contro-politica, si stanno ormai stancando di attendere” scrive il direttore del quotidiano cattolico Marco Tarquinio.»
Beato Marco Tarquinio, è proprio vero che il Male è ignoto alla coscienza dei puri! comunque, a Marco, nel caso che mi legga, devo far notare che nel caso italiano la “contropolitica” è Politica, mentre è la politica che è contropolitica, o meglio AntiPolitica, così come il Vaticano è AntiCristo.