Da F. G. Urbon al neo-Liberista Harrison

30 gennaio 2011

Lo so Harrison, anche le mie orecchie sono sempre annoiate dai deprimenti discorsi smozzicati al rallentatore di Rosy Bindi e di Bersani e i miei occhi vedono ancora la crepuscolare immagine di Veltroni andare di qua e di là a dir Messa; e devo fare uno sforzo per contrastare la stanchezza che s’insinua nelle membra a causa delle solite desuete manifestazioni di piazza che non cambiano nulla e sono solo litanie liturgiche, un pianto collettivo.
Il mezzo tono sopra la Sinistra che esce ora dalle Alleanze di Centro non vince l’idea che l’ammorbante Rutelli o il CiccioBello Casini non possono certo dirigere un’orchestra all’altezza della musica che si sta suonando.
Hai ragione, l’Italia ne ha le palle piene delle Sinistre Teorie sui Massimi Sistemi che non sono mai state più di masturbazioni mentali ad elevata Entropia e, quel che è peggio, perfino schermo di turpi maneggi.
Dove sono i toni trascinanti che la massa vuole sentire per esserne rassicurata sulla riduzione della Spesa pubblica, della Struttura politica ed amministrativa etc.?!
Essi escono solo dal balcone di Palazzo Chigi, dove Al Berluskone fa sfoggio di Forza davanti al Popolo assetato per riprendersi dallo spavento giudiziario e riguadagnare potenza nell’immaginario collettivo.
L’Italia ha bisogno di senso pratico e di azione netta, ed è vero: l’unica sorgente di tali cose semplici ma necessarie sono questo cialtrone intrallazzatore mafioso e maniaco sessuale che si chiama Al BerlusKone e i membri della sua Banda.
Solo lui è riuscito là dove tutti hanno fallito – anche Craxi – a prendere il Parlamento e a farsi le leggi che gli servivano mentre l’Italia languiva; solo lui è riuscito a dare un colpo di mazza alla Democrazia con la Legge Calderoli che gli ha permesso di usurpare una maggioranza parlamentare che non corrisponde al suo mediocre consenso elettorale.
Cos’è mai una misera marcia su Roma al confronto?!
La gioia della carissima e dolce Concita De Gregorio per l’idilliaco successo di tanto fraterne manifestazioni di piazza mi dice che tu hai ragione Harrison; per convincere gli Italiani che un politico dev’essere un ottimo comunicatore ma anche possedere una cultura e una serietà conforme al ruolo, che non deve vantare uno stuolo di mignotte minorenni, che deve saper parlare un fluente Inglese senza cacofonico accento brianzolo, che non deve farsi prendere per il culo da un misero Bush a Camp David, che non deve far cucù o le corna nei Summit internazionali e non deve dare del Kapò a Shultz facendo e facendo fare la figura dell’Italiota peracottaro, per tutto questo ci vuole un gangster senza vergogna come Al Berluskone, come dire il giusto avanzo della fogna tangentopolista, NON II Repubblica ma Sequel della Prima, insomma un TANGHERO che faccia provare l’odore e il sapore del vero POSTRIBOLO!

Traduzione da CORREIO DO BRASIL del 29/1/2011 11:05 

 “Il Brasile ha concesso asilo politico allo scrittore ed ex attivista politico Cesare Battisti, negando l’estradizione richiesta dal Governo italiano. Battisti è ancora detenuto in attesa del rilascio da parte della Corte Suprema (STF), tutto deciso nel rigoroso rispetto delle Leggi.
Tuttavia, l’Italia vuole continuare ad alimentare la polemica.
Ora è giunta una lettera del Presidente italiano, Giorgio Napolitano, al Presidente Rousseff rilanciando su una decisione già presa, chiedendo l’estradizione di Cesare Battisti.
In risposta, il Capo del Governo Brasiliano ribadisce la decisione del suo predecessore, il Presidente Lula, di concedere asilo politico e di non estradare lo scrittore.
Può essere solo la stessa cosa del Governo di destra e neo-fascista del Primo ministro fanfarone Silvio Berlusconi!
Ancora una volta il Governo Berlusconi sembra una Dittatura latino-americana, una Dittatura presidenziale e oligarchica. Egli mantiene il controllo e censura sui Media, usa il Potere per fini personali ed imprenditoriali, approva le Leggi che eliminano l’autonomia e l’indipendenza della Magistratura e dei Pubblici Ministeri, il tutto per consolidare il suo potere centralizzato sulla Stampa e promuovere le attività del suo Gruppo aziendale e degli amici.
Come si vede, una caricatura perfetta delle Dittature familiari e oligarchiche dell’America Latina.

Lamento dell’Italiano sul tramonto del buon gusto:

“Povera Italia mia! –  Oh  laghi montani, dolce fruscio degli ontani – Oh lieve mormorio dei fiumi che si gettano nel blu che vide Antichi come Ulisse mettere la prua verso l’Ignoto e Pitea l’acque solcar fino alle coste d’Albione, mistico blu oggi insozzato da corrotta genia! – Se i tuoi figli non sanno far di meglio che petular come galline o inneggiare al fango, donde verrà la salvezza se non da un Male ancor più grande?!”